IL FANTASMA DEL VIOLINISTA
 
I fantasmi generalmente amano andare in villeggiatura sui colli, questo ci è ormai chiaro. Ma ci sono anche quelli che, chissà, forse per amore della vita mondana, amano la città. Uno di questi è il fantasma del fu compositore e violinista Giuseppe Tartini, che sembra aver eletto a sua dimora eterna la chiesetta di Santa Caterina d'Alessandria, in via Cesare Battisti. Tra l'altro, non per divagare. ma questa santa è proprio quella che compare nel sigillo dell 'università a fianco a nientepopodimeno che Cristo. Infatti santa Caterina è considerata il simbolo dei martiri e la patrona dei "legisti", ovvero i moderni giuristi: non che fra le due categorie ci sia un nesso, solo che Caterina si difese d,a sola nel processo a lei intentato dagli idolatri prima di subire il martirio, stupendo tutti con la sua eloquenza. Ma torniamo a noi.

Il celebre Tartini, originario dell'Istria, giunse a Padova nel 1710 per studiare teologia, Come molto spesso accade, il Tartini trovò velocemente qualcosa che lo interessava più delle sudate carte. Egli si innamorò infatti di Elisabetta, la giovane a cui dava ripetizioni di violino, che decise di sposare in gran segreto, suscitando le ire dei genitori e deLl'allora vescovo di Padova, Giorgio Cornaro, parente della neo sposa. Ma l'amore, si sa, vince su tutto, per cui Tartini venne infine perdonato e divenne primo violinista con il titolo di "capo concerto" nella cappella musicale della basilica del Santo. Il giovanotto, comunque, non era nuovo alle storie d'amore travagliate: tempo prima era stato costretto a fuggire ad Assisi per una complicata vicenda sentimentale condita da vari duelli. Fu proprio in Umbria che ebbe un sogno nel quale il diavolo gli rivelò "il terzo suono", ottenuto suonando contemporaneamente due corde di uno strumento. Svegliatosi, scrisse il Trillo del diavolo, tutt'oggi il suo brano più celebre.

Quando morte li separò, Tartini ed Elisabetta vennero sepolti proprio nella chiesetta di Santa Caterina, ma la leggenda narra che le spoglie del musicista scomparvero dal luogo della sepoltura. Come se non bastasse, diversi abitanti della zona raccontarono di aver visto di notte una figura femminile danzare sulle note di una melodia e un uomo intento a suonare appassionatamente il violino. Se siete interessati a una jam session adesso sapete dove andare!

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tratto da "Misteri e storie insolite di Padova" -Newton Comption editori